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Perché è importante intercettare falle nel sistema gestionale

Scritto da Lucia Mornese | Jun 13, 2025 9:54:38 AM

Il sistema gestionale è il cuore operativo di ogni organizzazione. Gestisce dati sensibili, coordina processi, abilita decisioni. Ma proprio perché è così centrale e sempre connesso, oggi è anche molto esposto alla vulnerabilità. La trasformazione dei software in applicazioni full web, accessibili da qualsiasi luogo e dispositivo, ha ampliato enormemente le possibilità operative, ma anche i rischi. Ne parliamo nell’articolo di oggi.

Perché è fondamentale proteggere il sistema gestionale

Per anni, la sicurezza è stata considerata una questione tecnica da delegare, un tema spesso affrontato in modo reattivo, solo dopo la nascita di un problema. Ma oggi questo approccio non è più sostenibile.

Le minacce digitali sono sofisticate, continue e trasversali. Riguardano non solo le grandi aziende, ma anche le PMI. Anzi, spesso colpiscono proprio le imprese più piccole, perché ritenute più vulnerabili, meno strutturate sul piano della difesa informatica.

In questo scenario, intercettare le falle all’interno del sistema gestionale non è più una scelta, ma una responsabilità che non si limita al reparto IT, ma che coinvolge direttamente la direzione aziendale, la strategia operativa e la reputazione stessa dell’impresa.

Uno sguardo alle vulnerabilità delle applicazioni web

Le soluzioni gestionali odierne sono spesso applicazioni interamente web-based. Questo offre vantaggi evidenti: accessibilità da remoto, nessuna installazione locale, aggiornamenti centralizzati. Ma apre anche la porta a nuovi rischi.

Le applicazioni web sono esposte a una serie di vulnerabilità tecniche. Una falla anche minima può compromettere l’intero sistema, esporre dati riservati, bloccare l’operatività.

Per affrontare con efficacia la complessità di queste verifiche, è fondamentale potersi affidare a un partner che non solo conosca a fondo l’ERP che offre, ma che abbia anche l’expertise e gli strumenti per individuare e correggere tempestivamente ogni potenziale vulnerabilità.

È importante valutare un attore che esegua test di sicurezza periodici. Non è sufficiente una validazione iniziale al momento dell’installazione: occorre un monitoraggio continuo, condotto con strumenti professionali e da soggetti indipendenti, in grado di rilevare debolezze anche invisibili in apparenza. Ma in un’architettura web, anche la più piccola apertura può diventare un punto d’attacco: per questo motivo, la sicurezza va trattata come un processo, non come un evento. L’ERP deve essere sottoposto a continui vulnerability assessment e penetration test, utilizzando l’approccio comunemente definito "Black Box".

Dalla tecnologia alla competenza: l’importanza dell’expertise

Come abbiamo anticipato, accanto alla solidità dell’applicativo, gioca un ruolo cruciale l’expertise delle persone che lo governano. Un sistema può essere tecnicamente impeccabile, ma se non è accompagnato da una consulenza consapevole, competente e radicata nel contesto operativo del cliente, rischia di non cogliere le specificità reali delle aziende.

Questo è particolarmente vero per il tessuto imprenditoriale italiano, dove molte PMI si distinguono per una struttura artigiana, familiare, altamente operativa. Non si tratta solo di proteggere i dati: si tratta di comprendere quali processi sono critici, quali utenti hanno bisogno di quali accessi, quali configurazioni espongono l’azienda a rischi.

Serve una visione integrata: quella di consulenti che sappiano unire la comprensione tecnica del sistema gestionale alla conoscenza dei modelli organizzativi locali. La sicurezza non si fa solo con i firewall, ma anche con la cultura del dato, con la formazione degli utenti, con la definizione di policy d’uso concrete e sostenibili.

Il fornitore ERP ideale mette in campo soluzioni per intercettare falle

Un’azienda solida non è quella che non subisce mai attacchi, ma quella che sa intercettare in anticipo le fragilità, intervenire con precisione, prevenire escalation. Questo significa dotarsi di strumenti e procedure messi in campo da un fornitore che programma una valutazione regolare del sistema gestionale, non solo dal punto di vista funzionale, ma anche e soprattutto dal punto di vista della sicurezza.

Un test periodico – interno o affidato a società esterne specializzate – permette di analizzare la struttura dell’applicazione, rilevare le aree di rischio, validare l’efficacia delle contromisure già adottate. È una prassi che porta benefici concreti: riduce i tempi di intervento, minimizza i danni e trasmette fiducia a clienti, partner e fornitori.

Questa logica proattiva va estesa a tutto l’ecosistema ERP: aggiornamenti regolari, tracciabilità degli accessi, segmentazione dei permessi, backup critici e recovery plan. In poche parole: gestione consapevole del rischio.

ERP e sicurezza: un binomio ormai indissolubile

Oggi, sicurezza non significa solo protezione, ma anche posizionamento strategico. Le aziende che dimostrano attenzione alla protezione del dato e alla resilienza digitale godono di maggiore fiducia da parte del mercato, sono più conformi alle normative e si distinguono per professionalità.

Per le PMI italiane, questa può diventare una leva distintiva. Non servono investimenti troppo costosi, ma una cultura della verifica, della prevenzione e manutenzione continua.

La sicurezza applicativa è il nuovo paradigma della qualità gestionale. Non basta che un software funzioni: deve essere sicuro e sotto controllo. In un’epoca dove l’accesso remoto è la norma e l’integrazione con altri sistemi è costante, trascurare questo aspetto equivale a compromettere l’intero sistema aziendale.

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